Se
dovessi pensare agli eventi legati ad anime e manga di quest’anno a cui ho
partecipato, sicuramente direi che è l’anno delle maratone cinematografiche.
Dopo
quella per Evangelion, un altro imperdibile evento sarà quello legato a Berserk
di Kentaro Miura. Qualche settimana fa vi abbiamo segnalato l’uscita dell’attesissimo numero
73 del manga, questa volta vi parliamo di una vera e propria celebrazione dell’anime
giapponese.
In
tutte le sale The Space Cinema (e non solo) il 14 e 15 ottobre saranno
proiettati i due capitoli della saga ”L’epoca d’oro” diretta da
Toshiyuki Kubooka, Berserk L'epoca d'oro I: L'uovo del Re
Dominatore e Berserk L'epoca d'oro II: La
Conquista di Doldrey in un’unica
serata.
In particolare
queste sono le sale della penisola in cui sarà possibile vederli: The Space
Cinema, Uci Cinema, MULTIPLEX LE BEFANE di Rimini,
MULTIPLEX OMNIA CENTER di Prato.
Il manga omonimo di Miura ha venduto più di 30 milioni di copie in tutto
il mondo e in particolare questi due capitoli raccontano la storia di un mercenario
di nome Guts, il cui destino cambia dopo l’incontro con Griffith e la squadra
dei falchi che lo porterà all’attacco decisivo alla fortezza “inespugnabile”.
Ecco i dati relativi al cast:
CAST TECNICO
Regia Toshiyuki Kubooka
Soggetto Kentaro Miura
Sceneggiatura Ichiro Okouchi
Chara Design/Direzione animazioni Naoyuki Onda
Musica Shiro Sagisu
Montaggio Kengo Shigemura
Produttore Eiichi Kamagata
Una produzione Lucent Pictures Entertainment
LE VOCI ITALIANE
Guts Alessandro Budroni
Griffith Riccardo Niseem Onorato
Casca Federica De Bortoli
Corkus Franco Mannella
Judeau Daniele Raffaeli
Rickert Tito Marteddu
Gaston Sasha De Toni
Charlotte Flavia Faloppa
Bazooso Roberto Stocchi
Zodd Giorgio Bassanelli Bisbal
Re di Midland Romano Malaspina
Conte Julius Luca Biagini
Adonis Giorgia GasperoniMuller
Hassan Wladimiro Grana
Genon Diego Reggente
Adon Renzo Stacchi
Generale Boscorn Massimo Foschi
Capitano dei Rinoceronti viola Ismaele Ariano
L’adattamento dei dialoghi italiani e la direzione del
doppiaggio è stata curata da
Giorgio Bassanelli Bisbal
Sil sito Yamato c’è anche un approfondimento sia
sulla saga che su produzione e doppiaggio che vi riportiamo integralmente:
BERSERK, CAPOLAVORO DARK FANTASY
“L’uomo che credeva solo nella sua spada si è
imbattuto in un falco che voleva dominare il cielo…”.
Prima di diventare una delle serie animate giapponesi
più amate di sempre, un vero e proprio cult che ha catturato l’attenzione del
pubblico di appassionati di mezzo mondo,BERSERK è nato come
spettacolare fumetto di Kentaro Miura.
Correva l’anno 1989 e Miura, disegnatore oggi
popolarissimo nato a Chiba nel 1966, faceva il suo ingresso trionfale nel mondo
del professionismo dei manga, dopo lunga gavetta e un tratto grafico che a
molti ricorda quello di Ken il guerriero della coppia Tetsuo
Hara-Buronson. Un design muscoloso, dettagliato e attento ai particolari.
L’occasione si presenta all’incirca nel 1988 con la realizzazione di un fumetto
di appena 48 pagine, oggi noto come Berserk Prototype, che gli fa
vincere un premio importante e lo avvicina proprio al mito della giovinezza,
Buronson. Quest’ultimo lo convoca come assistente del suoOurou, fumetto
storico dall’andamento fantastico che non lesina scene forti e violente. È il
trampolino di lancio che permette a Miura di iniziare la serializzazione del
suo Berserk sulle pagine del periodico a fumetti “Animal
House” (e successivamente dalle ceneri di quest’ultimo, “Young Animal” della
casa editrice Hakusensha). Il successo dei primi volumetti è tale che da allora
la saga dark fantasy del disegnatore non s’è più fermata.
La novità proposta da Miura con il suo fumetto faceva
un po’ a botte con gli scenari fantastici dei manga per ragazzi e dell’universo
videoludico particolarmente in voga grazie a Dungeons & Dragons.
La sua visione di un medioevo oscuro affollato di spadaccini, mercenari, regni
i lotta perpetua, demoni e oscure presenze annidate nelle foreste esalta al
tempo stesso un eroismo intriso di nobili valori, amicizia e coraggio.
Guts lo spadaccino ombroso e taciturno, che si
accompagna a una spada di dimensioni spropositate, è il personaggio chiave di
una storia che ben presto si trasforma in un triangolo di passione e odio.
Sulla sua strada solitaria, infatti, si fa avanti il fascinoso Griffith, il
comandante di un piccolo esercito di mercenari (chiamato la squadra dei
falchi), in cui c’è anche una fanciulla bruna, Casca, che ovviamente accenderà
il cuore di Guts. A frantumare quell’equilibrio in realtà già precario ci
penserà l’ambizione sfrenata di Griffith. E quando tutto precipiterà nel caos,
il Male si avventerà sui protagonisti di Berserk, portandoseli via
con sé in un orrore indescrivibile che reclamerà vendetta.
UN SUCCESSO SENZA PRECEDENTI
Dalla nascita del fumetto di BERSERK sono passati
quasi trent’anni. Dal 1992 Miura ha preso a seguirlo a tempo pieno,
tralasciando altri progetti e impegni. In Italia il fumetto è pubblicato con
successo da Panini, e continua la sua corsa in differita di pochi mesi dalle
uscite in volume giapponesi.
Come ogni professionista che si rispetti, Kentaro
Miura ha preteso di occuparsi e supervisionare ogni progetto legato al suo
fumetto: merchandising, ristampe, serie animate, videogiochi.
Da allora BERSERK ha quasi toccato la prodigiosa vetta
dei 40 volumi e ha venduto oltre 30 milioni di copie. Nel solo 1999, vantava il
suo record personale – per un titolo di questo genere – con ben dieci milioni
di copie vendute. Spicca in mezzo a tante proposte commerciali, la serie
animata del 1997 intitolata Kenpu Denki Berserk e trasmessa
dal network Nippon Television in 25 episodi con la regia di Naohito Takahashi.
L’adattamento animato prodotto dallo stesso studio della serie Pokémon (OLM)
copre soltanto una parte del manga e vanta nel suo staff artigiani del settore
come lo sceneggiatore Yukiyoshi Ohashi (Ken il guerriero), l’art
director Shinichi Kobayashi (Rocky Joe II) e il musicista Susumu
Hirasawa, le cui composizioni musicali sono diventate un must tra
gli appassionati.
Infine nel 2008, dopo anni di voci e annunci di una
seconda serie, Kentaro Miura sorprende tutti avvallando il progetto di una
sontuosa trilogia cinematografica.
NOTE DI PRODUZIONE
Il desiderio di tornare a confrontarsi con
l’animazione avviene nel 2008, quando l’editore di Kentaro Miura fa sapere che
l’autore è interessato a un nuovo adattamento animato, ma questa volta per il
grande schermo. Il produttore Eiichi Kamagata, che ha da poco avviato una
compagnia tutta sua, la Lucent Pictures Entertainment, si fa avanti e ottiene
semaforo verde per lavorare al progetto associandosi al celebre Studio 4°C
(noto al pubblico per alcuni videogiochi e per i cortometraggi visionari di
Koji Morimoto, nonché per l’elevata qualità delle sue animazioni). Il 30 maggio
2008 viene presentato un film pilota di appena settanta secondi per mettere in
rilievo le qualità degli artisti dello studio.
Anche la scelta del regista titolare appare una
scommessa: Toshiyuki Kubooka, classe 1963, ha militato come animatore presso lo
studio Gainax (celebre, fra gli altri, perEvangelion) ma non ha mai
diretto un anime tutto suo fino a Berserk. Il
produttore Kamagata spiega di aver scelto Studio 4°C grazie all’esperienza
maturata con i suoi animatori ai tempi della realizzazione del lungometraggio Tekkon
Kinkreet. Così come la presenza di un debuttante alla regia, nonostante
qualche comprensibile timore iniziale, è stata spiegata dalla volontà di poter
collaborare con giovani artisti di talento.
Per poter conquistare l’interesse del pubblico
cinematografico, il progetto non riparte da dove la serie animata si era
chiusa. Fin da subito appare chiaro agli autori che la storianarrata nel film
debba ripartire dall’inizio. Per fare questo, e considerata la vastità degli
episodi narrati nel fumetto, le vicende narrate nell’arco narrativo “L’Epoca
d’oro” all’inizio vengono pensate per un kolossal di tre ore. Alla fine, per
meglio equilibrare le superbe scene d’azione con momenti narrativi più
emozionanti, lo staff viene chiamato a cimentarsi con ben tre film: il primo
della durata di 80 minuti, il secondo di 100 e il capitolo conclusivo di 110
minuti. Una scelta che, già a partire dal capitolo II, consente di introdurre
personaggi che appartengono al futuro di Guts e, soprattutto, permette di non
lasciare per strada episodi fondamentali del fumetto (l’infanzia di Casca o
quella di Griffith).
Kentaro Miura è coinvolto nel progetto per la parte
grafica dei personaggi, il tratto dei quali è volutamente più vicino allo stile
attuale del suo fumetto. Dimenticato il character design della serie televisiva
(firmato dal giovane Tokuhiro Matsubara), per la trilogia viene scelto un
animatore più conosciuto e talentuoso: Naoyuki Onda (Gantz, Il
cuneo dell’amore). Grazie al suo tocco maturo e al tempo stesso poetico,
i personaggi della trilogia di Berserkacquistano un fascino e una
convinzione straordinaria; perfettamente a loro agio con i magnifici fondali
scenografici del trio Yusuke Takeda, Hideki Nakamura e Marefumi Niibayashi.
Altro fiore all’occhiello della trilogia: la ricchezza dei dettagli (le
armature, le armi, i castelli che vediamo sullo sfondo), la luminosa fotografia
e l’uso delle più sofisticate tecnologie digitali.
Esigenze artistiche, queste, che sono servite al
regista Kubooka a formalizzare sullo schermo gli intrecci caratteriali e
psicologici dei personaggi, spesso chiamati ad affrontare ogni avversità sullo
sfondo di paesaggi maestosi (come l’incontro tra Guts e Griffith nel primo film
o il duello in mezzo alla neve nel secondo) o a dare il meglio di sé in cruente
battaglie, spesso vissute con spericolate soggettive e arditi movimenti della
macchina da presa. Grazie anche alla sceneggiatura di Ichiro Okouchi, già dal
capitolo II si può percepire chiaramente l'irrefrenabile ambizione di Griffith
per un potere sempre maggiore – per assecondare il quale, dice nel film, non
esiterebbe a mettere da parte i suoi compagni (“Un uomo che volesse chiamarsi
mio amico, dovrebbe essermi pari sotto ogni aspetto”).
Notevole l’apparato delle tecnologie digitali
mescolate all’animazione 2D (quindi realizzata a mano), con un utilizzo di CGI
e cell-shading: numerosi movimenti dei personaggi sono stati
ottenuti tramite la motion capture. Così da conferire maggiore
realismo alle scene di combattimento, e incrementare il dinamismo sullo
schermo.
NOTE SUL DOPPIAGGIO
Questa nuova trilogia è ricca di piacevoli sorprese
anche dal punto di vista artistico. Griffith, il leader della squadra dei
falchi, è Niseem Riccardo Onorato, voce di attori del calibro di Jude Law, Ryan
Philippe e molti altri… Casca, capitano dei falchi, è interpretata da Federica
De bortoli, già nota per aver prestato la sua voce a Natalie Portman (Il cigno
nero o la saga di Guerre Stellari), Kristen Stewart, (Bella nella trilogia
Twilight) e poi c’è Guts, il comandante delle truppe d’assalto, cui voce
appartiene ad Alessandro Budroni, attore che cresce nel teatro e che in pochi
anni si è già fatto spazio riuscendo a conquistare ruoli importanti, come in
Prometheus (recente film di Ridley Scott) in cui doppia Logan
Marshall-Green.
Dopo oltre vent'anni, torna a interpretare un personaggio di un anime il mitico
Renzo Stacchi, l'indimenticabile prima voce italiana di Haran Banjo (Daitarn
3), Sanshiro Kurenai (Judo Boy) e Amaso (Jeeg robot d'acciaio), è Adon, il
comandante delle truppe scelte della Balena blu. Ma le soprese non finiscono
qui: per la seconda volta nella sua carriera il maestro Massimo Foschi torna
all’animazione giapponese, prestando la sua voce al generale Boscorn. Una voce
rassicurante, calma ma allo stesso tempo vigorosa e imponente, come un
rinoceronte vero e proprio. Calmo e pacifico, ma se viene provocato non
risparmia niente e nessuno. Foschi, poi, è una vera leggenda nel doppiaggio,
grazie alla storica interpretazione di Darth Vader (Guerre Stellari). Graditi
ritorni anche quelli di Diego Reggente (Commander/Optimus Prime in Transformer
prima serie animata, Mimashi in Jeeg Robot d'acciaio), e dell'amato Romano
Malaspina (Actarus in Ufo Robot Goldrake, Hiroshi Shiba in Jeeg Robot
d'acciaio, il generale De Jarjayes in Lady Oscar).
Avete
prenotato già il vostro biglietto? E’ davvero un’occasione da non perdere!
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